venerdì 15 febbraio 2019

Beethoven l' enigma , Sonata op. 31 n°2 "La Tempesta"





Beethoven. Il grande , monumentale punto di riferimento di ogni musicista e soprattutto di un pianista . Dagli anni del Conservatorio non mi avvicinavo seriamente ad una nuova Sonata per pianoforte rispolverando saltuariamente le meravigliose Appassionata e Waldstein . La Sonata op. 31 n°2 era spesso nei miei pensieri ma mai studiata totalmente . Ultimamente , grazie anche a più tempo libero lavorando meno in teatro , ho preso il coraggio di affrontarla , scoprendo un mondo inaspettato .
 La tonalità è già un oscuro Re minore , poco frequentato da Beethoven a parte la grandissima Nona Sinfonia .
  Il primo movimento esordisce nelle prime 6 battute già con 3 cambi di Tempo : Largo in cui si dipana un bellissimo accordo dal profondo basso e da cui salgono le altre note come riverbero nell'acqua ; inquiete crome discendenti a due a due nell’ Allegro che risolvono su un Adagio per poi ripetere il tutto e svilupparlo fino al vero primo tema in re minore a battuta 21 . Qua parte il dialogo tra la parte profonda e quella acuta del pianoforte , più autoritario e virile nei bassi , a cui risponde un lamento soprastante , un anelito spasmodico che accompagnerà tutto questo movimento .
Ci sono poi i recitativi , momenti incredibili , come squarci spazio-temporali in cui le note del pianoforte diventano voci , laceranti richiami di anime da chissà quale profondità . Qua davvero Beethoven dimostra una modernità espressionista sconvolgente , basta pensare che l'opera è stata composta nei primissimi anni del 1800 , un periodo drammatico per il Maestro quando oramai la sordità cominciò ad essere preponderante come lui stesso confida nel Testamento di Heiligenstadt e lo porterà ad un graduale isolamento dal mondo .
  Il secondo movimento è un Adagio in Si bemolle maggiore , 7 minuti di pace e purezza con temi cristallini ed apollinei minati però dal rimbombo di timpani in lontananza , una momentanea pausa in un limbo estatico che di lì a poco sarebbe stato travolto dal ritorno del ritmo serrato del terzo ed ultimo movimento , Allegretto .
 Per me è stato il più difficile da interpretare , essendo portata per indole a maggior irruenza. Espandendosi in altri quasi 7 minuti questo moto perpetuo rivela un andamento quasi ipnotico . Nell’incessante corsa travolgente  il ritmo senza sosta ha la meglio sulla melodia , la ruota gira senza freno alla ricerca di una risposta che non troverà , ma che é insita nella ricerca stessa , come nella vita .
 E così si conclude questa misteriosa Sonata , la Tempesta ; dopo una ultima impennata e scala cromatica discendente a distanza di ottava il Re minore si allontana, si sfalda, sparisce laggiù disperdendosi nel silenzio da dove era apparso .

 Volete riassaporarlo con me?
 Ecco :

Primo movimento :
https://youtu.be/HPESo01z_ok

Secondo movimento :
https://youtu.be/172k82j4KQM

Terzo movimento :
https://youtu.be/4_Bshzu0sqk

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